Abbiamo sentito per tanto tempo che bisogna saper dire noai nostri figli . E’ vero, dietro ai no che aiutano a crescere c’è l’intenzione di dare dei limiti in cui far stare i nostri figli. Ma ci sarà pure un momento in cui si può dire di sì, qual è? L’idea è sempre quella di guidare i figli verso l’autoregolazione. Il punto di vista quindi deve essere rivolto verso ai loro bisogni. Se i nostri divieti e permessi sono mossi dai nostri umori, sarà difficile per un bambino acquisirli come riferimenti stabili.
Pensiamo a quando erano neonati: come abbiamo fatto a dare loro risposte positive? Non parlavano eppure ricevevamo le loro richieste. Alcune erano da assecondare, altre invece da dilatare nel tempo. Noi adulti dobbiamo avere chiara una bussola che guidi le nostre risposte. Quando i neonati piangono per richiedere cibo o cambio pannolino sentiamo di dover dare risposte affermative immediate.
Sentiamo l’espressione dei loro bisogni, quindi, rispondiamo. Se invece a muovere le richieste dei nostri piccoli sono altri aspetti iniziamo a sentirci in difficoltà. Avere chiaro il percorso di sviluppo di un bambino è un punto di riferimento molto utile per inquadrare le richieste nei capricci o nei bisogni.
Effettivamente però non tutti abbiamo sotto il cuscino il manuale dei bisogni per età e anche chi ne ha letto più di uno, non sempre ha chiara la situazione. Parola di mamma!
In generale un bambino ha bisogno di sentirsi accolto, quindi i sì che lo fanno sentire accettato per quello che è, non per quello che preferiamo o vorremmo noi è già un buon punto di partenza.
Il primo sì richiesto a noi genitori è quello che accoglie il bambino e dimostra che lo amiamo anche se non risponde alle performance che ci vengono imposte.
- Sì, Io genitore accolgo te, mio piccolo essere diverso da me
L’altro sì è all’ascolto. Mi riferisco ad un aspetto globale, non solo percettivo, quindi ascoltare significa mettersi a tavolino, ma il più delle volte essere orientati ad osservare i figli nel loro modo di interagire con noi e gli altri. Questo ci permette di cogliere le loro attitudini e le loro caratteristiche che si potranno rivelare pregi o difetti in base alle relazioni, quindi anche agli interventi educativi che verranno fatti.
- Sì, mi metto in ascolto di te (un ascolto attivo che percepisce le emozioni anche inespresse).
Dire sì ai bisogni. Una volta che siamo sintonizzati è più probabile rintracciare i segnali che ci vengono mandati. Si possono manifestare con richieste d’attenzione, piccole regressioni, a volte sono apparenti opposizioni. In base al livello di comunicazione dei nostri figli possiamo cercare un dialogo in cui chiarire cosa muove questi comportamenti. Non possiamo pensare di ricevere delle spiegazioni dai bambini, ma dai loro racconti possiamo aiutarli ad interpretare cosa accade, sia dentro di loro, sia fuori di loro.
- Sì, ti aiuto ad interpretare le tue emozioni/sensazioni perché tu possa farlo da solo quando sarai grande.
Ho indicato tre punti aperti, ognuno potrà declinarli nella sua esperienza genitoriale, farli propri e verificarli.
Ora tocca a te porti delle domande per scegliere i sì:
Quando ti senti in difficoltà ad accettare le differenze dei tuoi figli?
Ti è capitato di rilevare dei comportamenti quasi aggressivi da parte dei tuoi figli nei tuoi confronti? Come li hai letti e gestiti?
Ci sono dei momenti in cui ti senti più in connessione con i tuoi figli, quali?
Per chi volesse leggere un libro che aiuta a scegliere i sì, consiglio un must reading book: “I bisogni irrinunciabili dei bambini. Ciò che un bambino deve avere per crescere e imparare”, Brazelton, Stanley, Greenspan, Raffaello Cortina editore
E’ un testo per qualsiasi età, aiuta a centrare la prospettiva della connessione sul bisogno, inoltre è un’ottima idea regalo per le neomamme.
Dott.ssa Umberta Montesano – psicopedagogista Studio Consulenze Pedagogiche Monza, applicatrice Feuerstein PAS basic 1, 2 e standard, istruttrice mindfulness, assessor EQ, EQE certificazione internazionale al metodo SEL https://umbertamontesano.wixsite.com/studiomontesano
FB StudioConsulenzePedagogiche